Colleghi Psicologi, Coach o chi si occupa di crescita personale forniscono consigli per imparare a dire no e comunicare in modo assertivo. Tutto molto utile e interessante, un training assertivo permette di migliorare il proprio stile comunicativo, sentirsi più sicuri, ma ancor prima c’è un passaggio fondamentale che non può essere trascurato: prendere piena consapevolezza del problema. Questo significa fermarti a riflettere sui tuoi stati mentali, sulle sensazioni e pensieri, capire da dove arrivano, come si attivano, con chi, in quali situazioni.
Ogni caso è a sè, non riuscire a dire no può avere all'origine motivazioni diverse da persona a persona.
Tutto ciò rimanda all’attivazione di quelli che sono i tuoi schemi interpersonali (disfunzionali).
Cerchiamo di capire le principali motivazioni che ti portano a non riuscire a dire no.
COSA C’E’ ALLA RADICE
Molto spesso chi non riesce a dire no è perché dopo si sente in colpa.
Queste persone probabilmente credono che pensare a sè stessi, a cosa è bene per sè in quel preciso momento sia da egoisti e non pensare all’altro lo fa sentire in colpa. E’ presente uno schema di “autosacrificio” che ha portato la persona a riconoscere i propri bisogni e proiettarsi sempre sull’altro, per acconsentire alle sue richieste.
Altre volte la persona non dice no perché nel profondo c’è un bisogno di riconoscimento e apprezzamento dagli altri e dunque si pensa che essere accondiscendente e soddisfare ogni richiesta avrà come conseguenza l’essere apprezzati e ben visti.
Al contrario, altre persone non riescono a dire no perché temono che l’altro ci possa rimanere male, che lo giudichi negativamente e che prenda poi distanza. In questo caso, la paura del giudizio degli altri porta la persona a costruire la propria identità in base alle “apparenze” mostrando sempre e con gran fatica, soltanto la parte positiva come fosse una maschera.
CONSAPEVOLEZZA
Tutto questo fa riflettere su quanto sia importante comprendere dentro di te cosa si attiva quando sei in relazione all’altro e non ti permette di dire no.
Se prima non si capisce e non si lavora su questo, ma si passa direttamente all’azione, ad esempio, allenandoti a dire piccoli no per convincerti che ce la puoi fare, rischi di agire ancora una volta non ascoltando i tuoi bisogni interni. Un no forzato dalla tua mente per auto-alimentare l’autostima alla lunga attiverà altri meccanismi interni che comunque si discostano dal tuo vero essere.
COSA FARE
La cosa utile da fare è: dal momento che ti trovi davanti ad una richiesta fermati un istante: cerca di capire in quel preciso momento come ti senti, che emozione provi, che pensiero ti viene.
E’ utile appuntarsi nelle varie situazioni lo stato d’animo ed i pensieri, aumenterà la tua autoriflessività e ti aiuterà a capire, quando è il momenti di passare all’azione, da quali situazioni “partire” per poter mettere in gioco in modo spontaneo, deciso ed assertivo, te stesso.